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GRUPPO RICERHE SPELEOLOGICHE
"Edouard Aldred Martel"
via Campania
C A R B O N I A
09.05.1992
SULLA SPELEOLOGIA
(Mario S.G. DiStefano)
1^ parte
Oggetto di studio di quella scienza interdisciplinare che è la speleologia sono le cavità naturali in qualsiasi tipo litologico sviluppantisi. Queste cavità naturali sono comunemente e genericamente denominate "grotte"
E' appena il caso di puntualizzare che la speleologia non è identificabile in toto con la carsologia (cioè con quella branca della speleologia che si occupa delle grotte carsiche, anche se lo speleologo -e principalmente qui in Sardegna- quasi sempre ha a che fare con essa esclusivamente.
Fatte queste precisazioni dobbiamo aggiungerne alcune altre per definire lo spirito che anima lo speleologo.
Ben raramente, in primo luogo, lo speleologo si sente studioso particolarmente impegnato. Cero di una cavità naturale -oltre alla semplice esplorazione- ne definirà le caratteristiche geologiche generali; cercherà (se possibile) di riconoscerne la genesi e ricostruirne l'evoluzione; sempre ne effettuerà il rilievo topografico; talora ne osserverà le forme viventi.... ma ben raramente andrà in grotta solo per queste cose.
E' comunque difficile dire quali motivi lo spingano a dedicare buona parte del suo tempo libero a tale attività, nè io voglio tentare di darne una spiegazione a tutti i costi.
Posso comunque, e solamente, dire che come tutte le cose fatte per … passione, anche la speleologia è un hobby che ovviamente lo speleologo (come tutti gli hobbysti appena seri) cerca di praticare nel miglior modo possibile, quindi anche..... studiando.
E' ben raro, infatti, il caso di colui che inizia a scendere in grotta con l'unico intento di comprenderne le varie fenomenologie, ma ancora più raro è il caso dello speleologo che per anni percorre su e giù certi ambienti senza mai porsi qualche interrogativo.
Pertanto chi pratica la speleologia si diletta o, prima o poi, si diletterà..... studiando.
In altre parole la speleologia va vista e, se possibile, vissuta come un metodo di indagine e di informazione.
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In Sardegna, oggi, esistono più di venti gruppi speleologici, tutti riuniti nella Federazione Speleologia Sarda e, quasi tutti, aderenti alla Società Speleologica Italiana.
Alcuni Soci sono anche soci del Club Alpino Italiano (che in Italia, per Legge, organizza il soccorso speleologico alpino) e costituiscono le quattro squadre dell'8° Gruppo del Soccorso Speleologico che, purtroppo, è dovuto intervenire in diverse e tristi occasioni, ma mai per danni a speleologi praticanti.
La Federazione Speleologica Sarda gestisce il Catasto delle Grotte della Sardegna (ramificazione decentrata di quello delle Grotte d'Italia), dove confluiscono tutti i dati relativi a ciascuna cavità naturale conosciuta e rilevata.
In seno alla Federazione Speleologica Sarda vi è una Commissione Scientifica di cui fanno parte speleologi particolarmente versati e preparati nei diversi settori scientifici, ma esistono altre Commissioni quali quelle per il Turismo, per le Grandi Esplorazioni, per la Tecnica, per il Soccorso, per la Didattica, etc..
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Ritengo però utile, a questo punto, illustrare ALCUNE BREVI NOTE sul GRUPPO RICERCHE SPELEOLOGICHE - "Edourd Alfred Martel"> di Carbonia.
Il Gruppo Ricerche Speleologiche di Carbonia, dedicato all'illustre fondatore della moderna speleologia scientifica -il francese Edouard Alfred Martel, venne ufficialmente costituito in Carbonia, il 24 Settembre 1970.
Già da un anno prima, comunque, i suoi fondatori possono documentare una certa attività speleologica, in forma episodica e non certo organizzata, ma già col seme della metodologia e sistematicità delle ricerche che poi impronteranno tutte le successive ed ufficiali fatiche.
Il fatto centrale che portò alla nascita del G.R.S. non fu un atto legato alla semplice voglia di 'andar per grotte' come se si trattasse di un qualsiasi altro hobby o di un qualsiasi gruppo sportivo di cui, già allora, c'era una qual certa sovrabbondanza. Non fu neanche un qualcosa di paragonabile a quello che può portare alla nascita di un qualsiasi gruppo di escursionisti, di boy-scouts, di campeggiatori o simili.
In generale, nacque per amore della scienza e per quella fiducia nelle capacità di comprensione che permettono all'uomo di migliorare e progredire.
Nacque per raccogliere i dati relativi alle grotte della Sardegna, per organizzarli, catalogarli, analizzarli, comprenderli ed infine comunicarli agli altri.
Nacque per il desiderio di poter, in qualche misura, contribuire alla comprensione della genesi ed evoluzione dei vari fenomeni speleologici presenti in Sardegna: da quelli carsici a quelli ipercarsici, paracarsici, pseudocarsici.
In Sardegna l'attività del naturalista dilettante è pressoché sconosciuta.
Il termine dilettante, troppo spesso e comunemente, viene inteso solo nella sua accezione più banale, dimenticando che -letteralmente- vuol significare "per diletto", "per piacere".
Quindi con la terminolgia "naturalista dilettante" si vuole indicare colui che osserva la natura per diletto.
E il diletto non implica la semplificazione o la banalizzazione o (peggio) il ... "pressapochismo".
Naturalista dilettante è colui che osserva la natura per diletto, ma con metodologia scientifica, pur non disponendo dei mezzi dello studioso naturalista e a questi rivolgendosi quando incontra difficoltà per lui insormontabili per limitatezza delle proprie conoscenze o degli strumenti a disposizione.
Questa è l'interpretazione "autentica" dello spirito con cui venne da me fondato il G.R.S. "E. A. Martel" di Carbonia.
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Per dare subito un esempio di quanto più sopra detto, sia concesso ricordare alcuni dei lavori, a carattere eminentemente scientifico, che il G.R.S. ha contribuito a far condurre (da solo o in collaborazione con altri Gruppi Speleologici Sardi e sempre gratuitamente), a studiosi di fama mondiale, europea o nazionale:
-"Catalogo sistematico ragionato della Fauna cavernicola della Sardegna" di Sergio Puddu - G. Pirodda - CAGLIARI 1973 – Estr. Vol. XLIII(1973)- Rendiconti Seminario Università di Cagliari
-"Idrogeologia del bacino minerario dell'Iglesiente" - Proff.: Massimo Civita - Tommaso Cocozza - Paolo Forti - Giuliano Perna - Bruno Turi - Rispettivamente dei seguenti Istituti di ricerca italiani: Dipartimento Georisorse e Territorio Università di Torino; Geologia Università di Siena; Istituto Italiano di Speleologia; Ingegneria Università di Bologna; Geochimica Università di Roma - Roma 1983 – SAMIN
-"Le cavità naturali dell'Iglesiente" a cura di Prof. Paolo Forti e Prof. Giuliano Perna - Istituto Italiano di Speleologia - Castellana Grotte -pagg.1-230 - Ed. Vito - Radio- BARI – 1982 - Programma CREST-CEE
-"Una nuova specie di Hydromantes nelle grotte del Sulcis" di Prof. Lanza-Direttore del Museo "La Splecola"- Università agli Studi di Firenze - 1985
Questi sono solo alcuni esempi delle collaborazioni offerte, mentre fra le osservazioni fatte dai soci del G.R.S. possiamo, in breve, ricordare:
- "Elenco catastale delle grotte del Comune di Carbonia" - di Mario Di Stefano - a cura della Sezione Catasto G.R.S. - CARBONIA 1977 - cicl.
- "Nota introduttiva per uno studio sul bacino di ritenuta del Rio Cannas" di Mario Di Stefano - Congresso Speleo Ecologico Sardo - 1972 - Cagliari
- "Una grotta da difendere: Is Zuddas" - di Mario Di Stefano – CAGLIARI - 1972 - Congresso Speleo Ecologico Sardo - Cagliari
- "La voragine Is Seddas (Narcao)" - di Ottavio Corona - Roberto Serri - Mauro Villani - Estr. Speleologia Sarda - nx45 - 1983 - Cagliari
- "Sa Grutta Strinta - (Carbonia)" - di AA.VV.- CARBONIA 1978 - dattil.
- "La Grotta dei Fiori - (Carbonia)" - di Mario Di Stefano - CARBONIA 1981
- "Sulla Grotta Is Zuddas (Santadi)" - di Mario Di Stefano - ORISTANO -1984 - Italia Nostra - Sezione del Sinis - pagg. 1-26
- "Sadali e le sue grotte" - di AA. VV. - CAGLIARI - Ed. Bartolo - 1985
Il G.R.S. è, inoltre, citato in numerosissime pubblicazioni, libri, riviste, mentre -in varia forma e diverse occasioni- ha collaborato con l'Osservatorio Geofisico di Cagliari.
Attualmente in fase di correzione il manoscritto di un altro lavoro frutto dell'esperienza di molti anni, relativo ai fenomeni speleogenetici riguardanti l'intero territorio del Comune di Carbonia.
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09.05.1992
2^ parte
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Per divulgare le proprie conoscenze e stimolare nei giovani l'amore per l'osservazione metodica della natura, a partire già dal 1972, il G.R.S. ha impiantato un museo speleologico-naturalistico, prima molto piccolo (ma con esemplari di grande valore scientifico), che col tempo si arricchito in numero e pregio dei campioni esposti.
I primi fruitori di detto museo sono stati tutti coloro che (in vent'anni) sono passati fra le fila o, semplicemente, fra le mura dell'associazione, in occasione degli annuali corsi di speleologia, di mostre ed esposizioni.
Successivamente, a partire dal 1978, si è sentita la necessità di istituire in modo permanente il museo e di metterlo a disposizione per visite da parte delle scolaresche delle scuole cittadine.
Così, a partire da quelle delle alunni delle scuole elementari ed arrivare a quelle degli alunni delle scuole superiori, assai numerose sono state le visite al museo, dove -oltre alle spiegazioni del docente- si sono aggiunte quelle di qualche socio con buone conoscenze sulla materia.
Attualmente, e facendo una media dei nomi presenti sui vari registri delle firme dei visitatori, si può contare su una presenza media annua circa 400 ospiti, con particolare frequenza da parte degli allievi delle Scuole Medie.
Attualmente si sente la necessità di aprire lo stesso museo ad un pubblico ancora pi ampio: i cittadini di Carbonia e del circondario e quanti altri, anche di passaggio, volessero visitarlo.
In linea di massima il G.R.S. potrebbe offrire la disponibilità di apertura nel Sabato e Domenica mattina, ma è chiaro che in merito dovranno essere studiate forme di collaborazione con il Comune di Carbonia.
La collezione paleontologica del G.R.S. è già, in parte pur minina, nota nell'Isola.
Non raro il caso di altre associazioni od istituzioni che chiedono al G.R.S. di contribuire a manifestazioni, in occasione di di ricorrenze, anniversari o celebrazioni, con l'esposizione dei migliori e più rari esemplari del suo museo.
A tale proposito e con fine esemplificativo, ricordiamo la 'Mostra di Fossili della Sardegna' promossa, nel 1985, dall'Amministrazione Provinciale di Cagliari e dall'Amministrazione Comunale di Carbonia, che rimase aperta consecutivamente per 16 giorni e dove i 'pezzi' esposti dal G.R.S. si collocavano fra i più numerosi ed interessanti. Remmentiamo che detta mostra richiamò oltre 9.000 presenze.
Si è puntato sulle raccolte di campioni faunistici, vegetali e fossili, organizzando il museo in altrettante sezioni, (oltre quella propriamente speleologica), con intenti eminenemente pedagogici e didattici.
Mentre la parte faunistica non ha ancora raggiunto un accettabile livello di completezza per l'esposizione al pubblico, quella paleontologica è ricca di oltre 700 esemplari che, grazie agli aiuti dell'Amministrazione Comunale di Carbonia (che ha messo a disposizione circa 20 teche), è possibile oggi far ammirare a chi vuole avvicinarsi a questo aspetto delle meraviglie del mondo naturale.
Alcuni reperti archeologici, di natura osteologica, litica e frammenti più o meno consistenti di fittili, sono raccolti in alcune vetrine e per essi il G.R.S. ha da tempo ottenuto l'autorizzazione alla custodia da parte della Sovrintendenza alle Antichità di Cagliari.
Un'altra raccolta, ricca di oltre trecento esemplari, è quella di campioni vegetali della famiglia delle Papilionacee, che solo per la loro delicatezza e per la mancanza di spazio non è possibile mettere a disposizione del pubblico. Si tratta di circa 300 campioni relativi a 250 specie diverse (di sole Papilionacee) raccolte sul territorio del solo comune di Carbonia.
Un domani potrebbero trovarsi più ampi spazi per esporre adeguatamente tutti i reperti a disposizione.
Infine, per la parte più propriamente speleologica, anche in considerazione dell'abbondante materiale a disposizione, è all'esame la possibilità di istituire una videoteca di fotografie, diapositive, filmati su pellicola fotosensibile o magnetica, relativi a grotte sarde, onde permettere a studenti, visitatori e quant'altri potesse essere interessato, di osservare con calma, attenzione e metodo gli ambienti sotterranei ed avere una conoscenza più diretta delle attività speleologiche e delle forme di vita presenti nelle cavità naturali.
Per poter realizzare questo sogno occorreranno molte risorse finanziarie e grande lavoro di catalogazione.
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Il G.R.S.-Carbonia ha sempre prestato grande attenzione alle relazioni con gli altri Gruppi Speleologici Sardi ed infatti, con questi, si riconosce nella Federazione Speleologica Sarda, nel Catasto delle Grotte della Sardegna, nel Soccorso Speleologico organizzato dal C.A.I. ed operante secondo le norme previste dalla legislazione vigente.
In tutte queste strutture il G.R.S. ha rivestito o riveste compiti di responsabilità, dimostrando così di essere depositario della stima e fiducia degli altri Gruppi Grotte Sardi. Anzi spesso è stato di stimolo per far maturare iniziative di un certo livello e respiro quali ad esempio la nascita, già nel 1975, (ai sensi della Legge n°91 del 26.01.1963), delle prime 4 squadre in Sardegna del Soccorso Alpino e Speleologico, successi_ vamente entrate a far parte degli organici degli specialisti della Protezione Civile, ma -già ben prima dell'esistenza di quel Ministero- chiamati ad intervenire in varie circostanze dalle Prefetture.
Per oltre 10 anni ha avuto la responsabilità della guida della IV Squadra dell'8° Gruppo del Soccorso Speleologico.
Da alcuni anni ha l'onere, per l'intero Sulcis-Iglesiente, della cura ed aggiornamento (continuo) del Catasto delle Grotte Sarde.
Il Gruppo Ricerche Speleologiche ha collaborato con riviste specializzate del settore fra le quali di particolare importanza quella con "Speleologia Sarda" diretta, fino a un anno fa circa, dal Prof. P.A. Furreddu, ora non più tra noi, maestro della Speleologia Sarda.
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Fra le attività di campagna propriamente dette il G.R.S. può vantare circa 9.000 "uscita-uomo" in vent'anni, per un totale di permanenza in grotta di oltre 70.000 "ore-uomo", mentre ha al suo attivo la visita di oltre 700 grotte in Sardegna, di cui circa 400 del tutto sconosciute o ignorate dalla bibliografia e spesso dagli stessi abitanti dei luoghi sul cui territorio esse sorgono.
Di queste 400, circa 200 sono all'interno del Comune di Carbonia.
Tutte le maggiori grotte sarde [Il Golgo (Baunei), per verticale unica: 240 m; Su Palu (Urzulei) 26 Km; Is Angurtidorgius (Perdasdefogu), 11 Km: per sviluppo], sono state visitate assieme alle più famose e conosciute (Bue Marino, Nettuno, Is Gianas, Ispinigoli, Su Mannau, Su tintirriolu, La grotta verde, etc.), mentre una delle più importanti grotte turistiche oggi esistenti in Sardegna, IS ZUDDAS (Santadi), è stata scoperta dal G.R.S. (1971) e per essa ha faticato non poco per difenderla, anche con strascichi giudiziari (positivamente conclusisi).
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Nulla di quanto fatto sarebbe stato possibile se non fosse esistita una sede sociale degna di questo nome che fungesse da punto di riferimento costante per i soci.
E' per questo che il G.R.S. sarà sempre riconoscente all'assistente sociale Dr.ssa Rosetta Malandrino ed alla Dr.ssa Scarpa dell'ISSCAL che hanno inizialmente concesso l'uso dei locali di via Campania (1971). Analoga riconoscenza e stima (e profonda amicizia) va anche al Dr. Salvatore Pani, sempre del servizio ISSCAL, che ha successivamente permesso una maggiore presenza in detti locali, appieno comprendendo le potenzialità del G.R.S. e la sua importanza formativa e culturale.
Pur avendo in vari tempi e forme chiesto all'IACP, sia di Carbonia che di Cagliari, un riconoscimento ufficiale per l'uso dei locali, il G.R.S., povero di quelli che si è soliti chiamare appoggi politici e senza risorse economiche se non le quote sociali dei propri iscritti, non ha mai avuto risposta diretta in merito.
Eppure per detti locali ha dovuto affrontare non pochi sacrifici, non ultimi quelli della manutenzione dell'ala dello stabile ove è ospitato.
E non si parla della semplice manutenzione ordinaria che, comunque, è sempre stata effettuata, quanto piuttosto di manutenzione straordinaria quale il rifacimento degli intonaci, l'impermeabilizzazione del tetto, l'isolamento igroscopico di una parete, ed altri lavori ancora. Se il locale è ancora degno di questo nome ciò è dovuto solo alla buona volontà e al contributo economico di tutti i soci e solo dei soci del G.R.S..
Ma se si vorrà che la sua attività, certo non chiassosa ma non per questo non continuativa o di scarso valore, possa proseguire, è chiaro che si dovrà trovare una soluzione defintiva al problema dei locali. Principalmente se si tiene conto dell'importanza culturale, documentazionale e formativa rivestita dal museo di cui abbiamo fatto qualche breve cenno.
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Nei ventidue anni di esistenza il G.R.S. ha avuto ben pochi contributi, finanziamenti o sussidi; talmente pochi che è possibile documentarli su poche righe:
- in data 22.07.1971 il Comune di Carbonia mette a disposizione la propria
'campagnola' per il trasporto di materiali e persone dalla sede sociale
alla zona di S'ortixeddu e Sa Pira (Cannas, Carbonia);
- in data 27.07.1971 il Comune di Carbonia mette a disposizione la propria
'campagnola' per il trasporto di materiali e persone alla Grotta di Guttura
Pala (Fluminimaggiore) dove è in corso una ricerca in collaborazione con il G.T.S.
di Trieste;
- nel 1978 la Regione Sarda eroga un contributo di lire 50.000;
- nel 1988 il Comune di Carbonia mette a disposizione sei vetrine per il museo;
- nel 1992 il Comune di Carbonia mette a disposizione altre dieci vetrine per il
museo.
aiuti (in 22 anni!) certo non paragonabili, neanche lontanamente!, ai contributi fruiti dalla più piccola squadra di pallone di quartiere.
Eppure gli aiuti, in varie riprese ed occasioni sono stati richiesti.
Forse lo ha fatto con un minimo di educazione e di dignità e con nessuna 'pressione' politica.
E’ per questo che oggi ci sentiamo in dovere di ringraziare l’intera Amministrazione Comunale ed il Sig. Sindaco al primo posto, e tutti voi per essere intervenuti a questa cerimonia di inaugurazione che è il coronamento di un mio antico sogno, ma per il quale non solo io ho lavorato, ma tutti i Soci del G.R.S.
Grazie di nuovo a tutti Voi.
Mario S. G. Di Stefano
(Lelle)
mercoledì 28 ottobre 2009
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